VELOCITA'

La Velocità è la capacita di spostarsi più rapidamente possibile nello spazio attraverso movimenti ciclici.
Si possono individuare tre fattori fondamentali per lo sviluppo della velocità:

Il tempo di latenza della reazione motoria.
La rapidità del singolo movimento.
La frequenza dei movimenti.

Questi tre elementi sono relativamente indipendenti l’uno dall’altro, si può essere molto reattivi ma non aver una buona rapidità di esecuzione, o non essere in grado di sostenere un determinato ritmo. Il collegamento tra questi tre fattori è determinante per lo sviluppo della velocità. Quindi dovremmo essere reattivi allo stimolo rapidi nei gesti e riuscire poi a conservare un ritmo elevato di esecuzione.
Il tempo di latenza è quel periodo di tempo che intercorre tra lo stimolo e l’azione. Questo frazione di tempo che intercorre prima del movimento è l’insieme di cinque componenti:

1) Prima avviene la produzione dell’eccitazione nei recettori degli organi di senso; lo stimolo può avere diversa natura a seconda della situazione in cui ci troviamo.
2) In secondo luogo abbiamo la trasmissione dello stimolo al sistema nervoso centrale.
3) Poi avviene il passaggio dello stimolo nella rete del sistema nervoso centrala con la elaborazione della risposta.
4) Il quarto momento del tempo di latenza è il trasporto della risposta e l’entrata del segnale nel muscolo.
5) L’ultimo tempo è la stimolazione del muscolo e la produzione di movimento.

Nel tempo di latenza il periodo morto più lungo è dato dalla terza delle fasi sopra indicate, cioè il periodo i cui lo stimolo viene analizzato al sistema nervoso centrale; che deve innanzitutto riconoscere il segnale che gli giunge dagli organi di senso, e questo in parte è migliorabile col fattore esperienza. Successivamente elaborare, tra le tante soluzioni, la ottimale allo stimolo ricevuto ed in ultima analisi, inviare lo stimolo.

RAPIDITA'

E’ la capacità di compiere movimenti rapidi nelle diverse forme, la qualità che ci permette di reagire prontamente e con gesti adeguati. Possiamo individuare diverse forme di rapidità:
Rapidità di reazione: é la capacita di un individuo di rispondere ad uno stimolo nel più breve tempo possibile. Dipende, come detto, dal sistema nervoso. Possiamo individuarne di due tipologie: rapidità di reazione semplice e rapidità di reazione complessa, le differenze dipendono dalla qualità dello stimolo.
Rapidità di azione: è la capacità da parte dei muscoli di eseguire un movimento nel minor tempo possibile. Dipende da numerosi fattori: dalla capacità di contrazione muscolare, dalla forza dei muscoli deputati all’azione, dal rilassamento dei muscoli antagonisti al movimento, dalla scioltezza articolare e dalla coordinazione.
Rapidità di accelerazione: é la capacità che ha l’atleta di incrementare progressivamente il gesto tecnico nel tempo e nello spazio. Questo fattore dipende dalla forza muscolare, dalla resistenza alla velocità, e all’ampiezza del gesto tecnico.
Rapidità di frequenza: è la capacità di ripetere lo stesso gesto con la stessa rapidità. Dipende dalla frequenza degli stimoli del sistema nervoso centrale,dall’elasticità muscolare, dalla resistenza all’affaticamento e dall’apprendimento tecnico.
Quindi il termine velocità sta ad indicare una somma di rapidità, per cui in una corsa veloce, dovremo reagire prontamente allo stimolo, contrarre repentinamente i muscoli deputati all’azione, accelerare il gesto fino alla sua massima escursione ed in fine ripetere il gesto alla stesse velocità per il tempo necessario.
Negli sport di combattimento di confronto e nei giochi sportivi, la rapidità di reazione riveste un ruolo importante.

Distinguiamo due tipi di reazione motoria: Reazione semplice e reazione complessa

Reazione motoria semplice: è la risposta effettuata con un movimento conosciuto in precedenza, ad un stimolo anch’esso precedentemente noto, che si manifesta improvvisamente. Per esempio la partenza di una corsa veloce: allo stimolo dello starter, conosciuto, fa seguito una immediata azione anch’essa conosciuta, quindi priva di elaborazioni da parte del sistema nervoso, ne consegue una notevole riduzione del tempo di latenza alla reazione che permette di reagire più precocemente.
Negli sport di combattimento, nella fase addestrativa, i combattimenti elementari vengono eseguiti, per aumentare la rapidità di reazione, eseguendo tecniche note in contrasto o favorendo l’azione dell’avversario anch'essa nota in precedenza, ma eseguita all’improvviso. La capacità di reazione motoria ha grande importanza pratica, nella vita conume di relazione, infatti vi sono situazioni conosciute che richiedono una prontezza di azione, come alla guida di un autoveicolo reagendo prontamente, evitare un ostacolo o impedire la caduta di un oggetto. Nelle reazioni semplici si osserva un grande trasporto di rapidità, individui che dimostrano particolari qualità di reazione in alcune situazioni, si dimostrano ugualmente veloci in altre.
I metodi per lo sviluppo della velocità di reazione semplice: Il metodo più noto è un allenamento ripetuto del gesto allo stimolo improvviso, eseguito più rapidamente possibile. Successivamente si cerca di modificare la situazione di partenza della tecnica rendendolo più difficile ostacolandone la partenza con pesi, elastici o modificando i fattori esterni , posizione e direzione della reazione. Nell’allenamento con i principianti questo metodo porta immediatamente ad un incremento della reattività, proseguendo con l’allenamento, la rapidità di reazione si stabilizza ed un ulteriore miglioramento è molto difficile.
La velocità di reazione delle azioni motorie non è che il tempo di latenza, cioè il momento che precede l’azione. Questo può essere leggermente migliorato grazie ad un comportamento razionale nel momento che precede l’azione:
L’attenzione – L’orientamento dell’attenzione riveste una grande importanza, essa deve essere rivolta all’azione da svolgere e non alla percezione del segnale, in questo modo abbiamo un intervallo di reazione più corto. Così il velocista si concentrerà sul suo primo passo e non sullo sparo dello starter, così chi eseguirà una parata su un attacco dovrà avere l’attenzione rivolta alla sua azione di contrattacco superando, per così dire, l’ostacolo del tempo della propria parata ed aumentando così la determinazione nella difesa.
La tensione muscolare – La reattività aumenta in funzione di una certa tensione muscolare. Per cui prima dell’azione, mentre attendiamo lo stimolo, dovremmo tenere una adeguata contrazione dei muscoli dell’addome, che ci permettono di compattare il corpo con gli arti inferiori e di mantenere vigile il sistema nervoso. Per quanto riguarda i muscoli deputati all’azione, dovrebbero in questa fase essere leggermente contrastati, mantenuti cioè in contrazione isometrica positiva, cioè rivolta all’azione, così il velocista alla partenza esercita sui blocchi un certa pressione, contrastata dall’appoggio delle mani sul terreno che lo mantengono immobile ma pronto a scattare allo stimolo.
Lo stimolo – In un processo di allenamento che si prefigge l’obbiettivo di migliorare di qualche decimo o anche di qualche centesimo di secondo la reazione motoria, adeguare lo stimolo alla realtà di gara riveste una grande importanza. In ogni sport o disciplina vi sono stimolazioni diverse: uditive visive o tattili, in alcune attività più di un senso viene stimolato all’azione,l’allenamento alla reazione motoria deve essere eseguita con lo stimolo giusto. Quindi possiamo reagire ad un suono, alla visione di un movimento o ad un tocco.

Reazione motoria Complessa
Vi sono due casi di reazioni complesse:
Reazione ad un oggetto che si sposta.
Reazione riguardante una scelta.
Reagire ad un oggetto o una tecnica: I casi più tipici di reazione ad un oggetto mobile si riscontrano negli sport di combattimento e nei giochi sportivi.


Analizziamo per esempio l’azione del portiere quando viene effettuato un tiro in porta.
Egli deve:

a) vedere il pallone
b) valutarne la direzione e la velocità
c) elaborare una risposta adeguata
d) eseguirla rapidamente

Così in un combattimento dobbiamo:
a) vedere e riconoscere il tipo di attacco portato
b) valutarne la direzione e la velocità di spostamento
c) scegliere un piano d’azione
d) attuarlo velocemente
La rapidità di reazione ad un corpo in movimento, che ci appare improvvisamente, varia da 0,25 decimi a 1 secondo, la maggior parte di questo tempo è dedicata alla necessità di fissare con gli occhi l’oggetto che si sposta; il fissaggio dell’oggetto comporta due adattamenti da parte del sistema visivo:
un adattamento oculomotorio, per seguire il tragitto l’oggetto per capirne più precocemente possibile la traiettoria ed un adattamento diottrico che consente la messa a fuoco dell’oggetto questo ci da modo anche di percepirne la velocità di spostamento e di avvicinamento. Vedere e mettere a fuoco l’oggetto ci permette di reagire prima,ciò è importante ed in qualche modo allenabile, è quindi necessario dedicare attenzione al suo sviluppo.

1) Aumento progressivo della velocità dell’oggetto o della tecnica.
2) Improvvisa percezione dell’oggetto che entra nel campo visivo da diverse angolazioni e altezze.   
3) Diminuire la dimensione dell’attrezzo e variarne il colore per renderlo meno individuabile.
4) Diminuire progressivamente la distanza di partenza della tecnica o dell’attrezzo.

Queste sono solo alcune delle strategie che si possono seguire per cercare di allenare la capacità di fissare un oggetto che si sposta, ed in ultima analisi reagire nel tempo minore possibile.
Reazione riguardante una scelta:
La velocità di reazione riguardante una scelta dipende dalla elaborazione di una risposta tra le molte possibili, in relazione al comportamento dell’avversario o al variare della situazione.
Ad esempio uno schermitore o un karateka, che esegue una parata, regola la sua scelta difensiva in funzione del tipo di attacco portato dall’avversario, del tipo di spostamento che vorrà eseguire e di contrattacco da effettuare che abbia efficacia ai fini del combattimento. Dovrà scegliere cioè la strategia difensiva ottimale: anticipando l’attacco, colpendo l’attaccante contemporaneamente o uscendo dall’attacco e rientrando contro l’avversario in un secondo tempo.
La difficoltà dipende dalla molteplicità di mutamenti che si presentano in un combattimento, le sollecitazioni richieste alla reazione sono molto elevate, in relazione alle numerose risposte possibili, poiché l’avversario cerca di colpire con entrambi gli arti superiori o inferiori, in successione molto rapida praticando anch’esso strategie di attacco per poter portare a buon fine le sue azioni. In queste situazioni complesse chi sarà in possesso di un bagaglio tecnico maggiore avrà maggiori scelte e quindi maggiori possibilità di successo. La conoscenza della applicazione di numerose tecniche tuttavia nei principianti può ingenerare confusione e ritardare così la reazione all’attacco, e quindi auspicabile lo studio, negli sport di combattimento, di poche tecniche sia difensive che offensive con molteplici variabili strategiche.
Per lo sviluppo della rapidità delle reazioni complesse riguardanti una scelta dobbiamo rispettare il modello pedagogico dal “semplice al complesso”, aumentando progressivamente il numero di variabili alla situazione. Si passa da combattimenti in cui conosciamo il comportamento dell’avversario e sappiamo anche quando effettuerà l’attacco, non solo ma ci poniamo il nostro compito motorio da eseguire, sappiamo cioè anche come dobbiamo difendere. Passiamo poi a combattimenti in cui l’attacco conosciuto si manifesta improvvisamente, per arrivare, un gradino alla volta, al combattimento vero e proprio dove non conosciamo il comportamento dell’avversario ne il tipo di attacco che ha intenzione di portare ed in questo caso dobbiamo elaborare le nostre scelte reagendo adeguatamente il più rapidamente possibile.
Tanto più varie ed improvvise saranno le azioni di colui che attacca, tanto più incerta sarà la situazione in cui si troverà il difensore.
Possiamo dire che la rapidità di reazione complessa è inversamente proporzionale al grado di incertezza della situazione.
Al massimo dell’incertezza la reazione sarà più lenta od addirittura assente, nel caso che l’azione dell’avversario sia stata così improvvisa ed imprevedibile che il difensore non è riuscito neppure a reagire all’attacco. D’altro canto quando l’incertezza dell’azione è nulla la reazione sarà immediata.